Soluzioni
industriali

Il nostro approccio alle Verifiche in ambito Industriale avviene sempre con una proposta tecnica iniziale volta a garantire l’ottimizzazione di ogni processo nel rispetto delle condizioni di sicurezza e produttività dello stabilimento.

La proposta tecnica iniziale viene poi seguita da un processo di brainstorming in cui le funzioni interessate all’ispezione vengono coinvolte attivamente per una sintesi finale della proposta.

A questo punto, e solo in questo momento, metteremo in campo una proposta commerciale che sarà il risultato di questa sintesi.

Per quanto il nostro core business si limiti ai Controlli Non Distruttivi, la nostra collaborazione con soggetti abilitati dal Ministero ci ha fatto intraprendere un percorso di crescita professionale mettendoci nella condizione di conoscere gli apparecchi di sollevamento nel loro insieme.

Da qui una capacità di analisi attraverso un vero processo di “Root Cause Analysis” volto a garantire soluzioni preventive.

La prevenzione nel settore industriale, inoltre, sta attraversando un cambiamento epocale. L’uso di sistemi di controllo digitale delle operazioni di manutenzione ed ispezione cambia molto le prospettive classiche nel settore delle verifiche.

Golfari

 

I Controlli Non Distruttivi e maggiormente quelli sugli accessori di sollevamento per via delle loro dimensioni –  vedi ad esempio i golfari all’interno di uno stabilimento di produzione dove sono generalmente presenti in numero elevato –  vengono effettuati da noi con  l’integrazione del geofencing sugli stessi item,  che essi siano fissi sulle macchine di produzione o che essi siano usati sugli item in movimento – quelli che per motivi operativi e/o logistici vengono spostati all’interno degli stabilimenti – aumentando ed ottimizzando  le possibilità di manutenzione e di pronto intervento.

La loro localizzazione puntuale permette ai nostri ispettori di ottimizzare tutti i processi ispettivi e di evitare fermi macchine, situazioni di rischio e non meno un abbattimento dei costi legati ai tempi di identificazione degli item in stabilimenti dove per motivi operativi e/o logistici gli item da ispezionare vengono spostati.

Paranchi

I paranchi rientrano, per costruzione, nelle attrezzature così definite apparecchi di sollevamento di tipo trasferibile; laddove, però, sono destinati ad essere installati su strutture fisse (onde realizzare gru a bandiera o monorotaie), devono considerarsi apparecchi di sollevamento di tipo fisso.

Questa spiccata differenziazione fra le varie tipologie di attrezzature di sollevamento si riflette naturalmente sul diverso percorso legislativo e normativo che caratterizzano taluni gruppi, sia in termini costruttivi (normativa tecnica), di immissione sul mercato e di messa in servizio, sia in termini di esercizio e quindi di modalità di esecuzione dei controlli e delle verifiche.

L’approccio preventivo di cui ci facciamo promotori, suggerisce, come anche spesso riportato sui libretti di uso e manutenzione – tanto per gli accessori quanto per gli apparecchi di sollevamento – nel caso dei paranchi, una attenzione particolare soprattutto se usati in ambito industriale e con frequenze elevate.

Anche in questo caso, come per i golfari, il servizio di verifiche’ può essere integrato con il sistema di geofencing.

Quanto descritto per golfari e paranchi vale, inoltre, per gli accessori di sollevamento integrati con il carico come le ancore di sollevamento, i blocchi d’angolo e gli occhielli per contenitori e tutti quegli accessori che per utilizzo e quantità potrebbero rientrare in un contesto di Soluzione Industriale.

Funi e catene

Che siano esse considerate accessori di sollevamento e/o parte degli apparecchi di sollevamento, il nostro sforzo di comprenderne le caratteristiche più dettagliate per ispezioni che ne garantiscano integrità nel tempo, ci portano, in ambito industriale, soprattutto per le funi e la nostra specializzazione nei sistemi magneto-induttivi di verifica, a suggerire  sempre, laddove l’utilizzo delle funi risultasse gravoso e frequente, il monitoraggio continuo con sistemi ad hoc che garantiscono il massimo della sicurezza ed il controllo costante nel tempo della vita residua della stessa.

Applicarli non sarà quindi un’azione imposta ma una scelta responsabile, sulla base della comprensione dei vantaggi.

Sollevatori a depressione

I sollevatori a depressione sono particolarmente adatti per la movimentazione sicura, precisa, rapida ed efficace di qualunque oggetto che possa essere agganciato da una ventosa, quali possono essere specchi, scatole, cartoni, bidoni, elettrodomestici, lamiere, etc.

Questi dispositivi eseguono la presa e il sollevamento dell’oggetto sfruttando il vuoto generato da una pompa.
Un aumento o una diminuzione del vuoto determina rispettivamente una salita o una discesa del carico in questione, queste operazioni si eseguono agendo su un comando semplice ed ergonomico situato sull’impugnatura.

In abbinamento a questi dispositivi a depressione, le gru a bandiera, gru a braccio snodato e impianti sospesi manuali rendono questi accessori apparecchi di sollevamento.

Questi apparecchi vengono anche definiti quali “Apparecchiature amovibili di presa del carico.”

Rientrano in questa categoria:

  • pinze per lamiera
  • sollevatori a depressione – autoadescanti e non autoadescanti (pompa, sistema Venturi, turbina)
  • magneti di sollevamento elettrici (alimentazione da batteria e dalla rete)
  • magneti di sollevamento – permanenti
  • magneti di sollevamento elettro-permanenti
  • travi di sollevamento;
  • ganci a C
  • forche di sollevamento
  • pinze

La norma di riferimento è la EN 13155. Essa non tratta i pericoli relativi alla resistenza meccanica degli elementi strutturali di attrezzature progettate per più di 20 000 cicli di sollevamento.

I sollevatori a depressione, che siano autoadescanti o no, fanno parte delle nostre Soluzioni Industriali.

Rientrano in questo gruppo, in virtu’ del numero elevato presente negli stabilimenti industriali di produzione e il loro utilizzo, spesso, in combinazione con i paranchi.

I sollevatori a depressione devono essere dimensionati in modo da trattenere un carico corrispondente ad almeno due volte il carico massimo di esercizio rispettivamente alla fine dell’intervallo di lavoro e all’inizio dell’intervallo di pericolo per tutti gli angoli di inclinazione previsti.

I sollevatori a depressione non autoadescanti devono essere provvisti di un dispositivo di misurazione della pressione che indichi l’intervallo di lavoro e l’intervallo di pericolo del vuoto mentre quelli autoadescanti devono essere provvisti di un indicatore che mostri all’operatore il raggiungimento della fine dell’intervallo di lavoro.

In entrambe i casi trattasi di manometri la cui precisione va sempre garantita attraverso un lavoro di taratura costante.

I nostri ispettori CND sono tutti formati in metrologia con attestato WIKA e siamo dotati di strumenti metrologici in grado di tarare i manometri a garanzia del vuoto necessario e le pressioni che indicano l’intervallo di lavoro e di pericolo.

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